Economia, Lavoro, Lotte

La Fornero è per il reddito minimo, ma non può introdurlo perché non ci sono soldi. Basterebbe la patrimoniale per pagarlo

«L’Europa ci chiede quando saremo in grado di avviare una misura di reddito minimo. Io ho espresso la mia posizione sul piano personale e ho detto che sono favorevole. Ma ho aggiunto che i vincoli di bilancio molto stretti, non ci consentono oggi di introdurre un reddito minimo». Così il ministro del Welfare Elsa Fornero, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ma le cose stanno veramente così? E’ vero che non ci sono soldi per introdurre anche in Italia, come nel resto d’Europa, il reddito minimo garantito? No, perché i soldi ci sono e basterebbe prenderli da chi ne ha in abbondanza. Capiamo come.

Il reddito minimo garantito sarebbe destinato a disoccupati, inoccupati e precariamente occupati con reddito inferiore agli 8000 euro. La somma sarebbe di circa 600 euro al mese e porterebbe tutte/i sopra la soglia di povertà relativa. Il costo di tutto sarebbe di circa 20 miliardi di euro. Sapete quanto si ricaverebbe se si introducesse una tassa sui grandi patrimoni oltre gli 800mila euro? Guarda caso la stessa cifra: 20 miliardi di euro. Sarebbe la redistribuzione di reddito perfetta. Ma evidentemente alla Fornero questo non interessa e fa finta di non saperlo…

Fonte: www.controlacrisi.org

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