Economia, Lavoro, Politica

Se Syriza vincerà…

di Argiris Panagopoulos

Abbiamo incontrato ad Atene il 37enne leader di Siryza, Alexis Tsipras. Lui e il partito resistono anche ai più duri attacchi dei media greci ed europei e sono pronti a dare battaglia fino all’ultimo voto «per liberare la Grecia dai Memorandum neoliberali della troika e da un sistema politico che per quarant’anni ha succhiato le energie del paese». «Sono convinto – dice Tsipras – che le nostre buone ragioni sono più forti dagli insulti dei media e che la vittoria di Syriza aprirà la strada a grandi cambiamenti in Grecia e in Europa». Con poche migliaia di militanti Syriza cerca di vincere le elezioni e guadagnare la maggioranza dei 50 seggi per portare la sinistra al governo. Contro tutti quelli che predicono disastri in Europa, Tsipras risponde: «Se vinciamo, da lunedì comincia la costruzione di un’altra Grecia in un’altra Europa».

A poche ora dall’apertura delle urne lei continua a chiedere un voto per annullare il Memorandum e capovolgere la politica della troika Ue in Grecia…
Noi abbiamo chiesto il voto della gente per annullare il Memorandum, le sue leggi applicative e proponiamo di sostituirlo con un «Progetto di Ricostruzione Nazionale». Vogliamo sostenere lo sviluppo economico e sociale del paese, le attività produttive e il risanamento delle finanze pubbliche senza i traumi della macelleria sociale che ci ha imposto la troika e i governi di Pasok e Nuova Democrazia. Syriza vuole una soluzione europea di fronte ad una crisi europea. La vittoria sarà di chi si batte in Europa contro le politiche dei tagli. Noi non vogliamo prestiti su prestiti. Questa è una politica che distrugge la Grecia e l’eurozona. Vogliamo respirare con una moratoria e devono permetterci di non pagare gli interessi per un periodo, per risanare la nostra economia, creare posti di lavoro, far tornare la fiducia e la speranza alla gente. Solo allora potremmo vedere cosa fare con il debito. Nuova Democrazia e Pasok vogliono continuare a distruggere il paese. Già un greco su tre è disoccupato e l’economia si trova nella più grande recessione dei tempi di pace. Le loro politiche porteranno ancora la Grecia e l’eurozona al disastro. Loro lavorano per costringere il paese ad abbandonare l’euro. Come si può ristabilire la fiducia quando distruggono le vite e rubano il futuro? Loro coltivano lo smarrimento, le paure, esasperando la gente fino al suicidio. Hanno oltrepassato ogni linea rossa.

Per questo lei rifiuta di formare un governo di coalizione nazionale o di salvezza con ND e Pasok ?
Noi abbiamo chiesto il voto della gente il 6 maggio promettendo il cambio. Abbiamo lottato per mesi nei posti di lavoro e nelle piazze contro ogni riga dei maledetti Memorandum e delle loro leggi applicative. I greci hanno rifiutato già queste politiche il 6 maggio. Come può una persona di sinistra a stare vicino a quelli che hanno massacrato le vita di milioni di persone? Noi abbiamo due alternative: vincere e formare un governo di sinistra o stare con la nostra gente a lottare contro i nuovi tagli che vogliono applicare. ND e Pasok hanno lo stesso programma elettorale e si chiama Memorandum. Lo hanno scritto altri per loro. ND e Pasok hanno firmato tre mesi fa il secondo Memorandum e oggi promettono che faranno una rinegoziazione.
Noi siamo convinti che dobbiamo ripristinare i diritti dei lavoratori, partendo dai contratti collettivi nazionali, lo stipendio minimo di 751 euro e il sussidio di disoccupazione di 461,5 euro. Non sono cifre astronomiche. Non sono nemmeno dignitose.

Lei vuole nazionalizzare le banche e tagliare i debiti delle famiglie ….
Nazionalizzare le banche significa rendere il settore bancario a favore della società e dei suoi bisogni. Finanziare le imprese e le famiglie. Sostenere l’economia. Le banche greche hanno preso recentemente altri 18 miliardi e nessuno sa quando finiranno gli aiuti. È giusto che i cittadini paghino con supertasse, con il loro lavoro e il peggioramento della loro vita la salvezza dei banchieri? La miglior cosa è che lo stato prenda azioni con diritto di voto dalle banche che riscatta.
Cosi il governo potrà concedere prestiti per rilanciare l’economia, alleggerire i prestiti delle famiglie, vietare confiscare per debiti la prima casa, procedere alla diminuzione del mutuo mensile al 30% delle rendite di chi ha il prestito.

Dove troverà i soldi per finanziare il suo “Progetto di Ricostruzione”?
In Grecia c’è un ricchezza difficile da immaginare. Basta vedere gli yachts di tutti quelli che non hanno pagato mai le tasse, di quelli che evadono e hanno depositato i loro soldi in Svizzera o comprano case lussuose a Londra. Ora devono pagare i ricchi. Peccato che i geni della troika non ci abbiano spiegato come si combatte l’evasione fiscale! I lavoratori e i pensionati hanno pagato e hanno sofferto già tanto. Dobbiamo fare una riforma fiscale e contenere la spesa pubblica, con la fine dell’era del esercito dei golden boys e dei famosi consiglieri dell’amministrazione pubblica.
La grande “fiesta” con i fornitori della pubblica amministrazione deve finire. Solo cosi saremo in grado di rivalorizzare il settore pubblico e la sua efficienza.
Centinaia di miliardi di euro degli evasori greci “riposano” in Svizzera e nei paradisi fiscali. Perché Venizelos e Samaras non hanno fatto accordi con la Svizzera ed altri paesi per tassarli? ND e Pasok sono arrivati a tassare anche chi ha meno di 5.000 euro l’anno, quando l’Unione Europea stabilisce la soglia della povertà a 7.000 euro l’anno. La gente deve avvertire subito il cambiamento. Cosi tornerà a spendere, porterà di nuovo i soldi in banca, comincerà a pagare le tasse, incoraggerà l’economia, avrà fiducia in se stessa e nel futuro.

Ci sono altre forze politiche che potranno condividere il suo progetto?
Se domenica sera la sinistra avrà i numeri per governare tutti i partiti di sinistra si troveranno di fronte alle loro responsabilità storiche. Syriza ha fatto una campagna elettorale puntando sull’unità delle sinistre. Da parte nostra abbiamo evitato qualsiasi contrapposizione con le altre forze di sinistra. Il nemico nostro e della gente è la politica dei Memorandum e non chi ci sta più vicino.

Però la polarizzazione della campagna elettorale non ha evitato attacchi anche duri contro Syriza dagli altri partiti di sinistra …
Noi non abbiamo cercato nessuna polarizzazione. Syriza è diventata la bandiera di chi combatte le politiche della troika in Grecia. Questo ruolo lo hanno riconosciuto i cittadini già con le elezioni del 6 maggio. Noi sappiamo che non bastano 151 seggi sui 300 per governare. Abbiamo bisogno di una grande alleanza sociale e politica.

Samaras e Venizelos dicono che qualcosa cambia in Europa e loro potranno rinegoziare meglio di Syriza il Memorandum …
Se cambia qualcosa in Europa è grazie agli elettori greci, francesi e italiani. Hanno bocciato le politiche neoliberali dei tagli e sacrifici. Syriza ha contribuito a questo cambio, mentre Samaras e Venizelos vogliono rinegoziare le firme che hanno messo solo tre mesi fa! La Spagna ha chiesto un prestito del 10% del suo Pib e non è stata costretta a firmare un Memorandum. È stata un cosa molto positiva. L’Europa che lotta contro i tagli e si batte per lo sviluppo aspetta con ansia la vittoria di Syriza.
Noi non vogliamo cambiare qualche leggina, ma la direzione del paese. Vogliamo una Grecia ed una Europa democratica, sociale e solidale basata sul lavoro e il benessere sociale. Per questo un governo di Syriza sarà un “governo amico” dei governi dell’Europa del Sud che si trovano in difficoltà con le politiche di austerità.

La versione tedesca dei Financial Times ha chiesto esplicitamente giovedì ai greci a votare a favore di Samaras e contro il demagogo Tsipras …
Voi del manifesto sapete molto bene che cosa significa dare da soli una battaglia politica. In Italia il manifesto e la sinistra hanno lottato a volte anche soli contro lo strapotere mediatico di Berlusconi cosi come Syriza lotta oggi contro il sistema dei media greci, europei.
Essere chiamato demagogo dai Financial Times Deutschand fa solo onore a me, ai nostri militanti e alle centinaia di migliaia di cittadini greci e europei che ci hanno seguito in questo grande sogno per cambiare il paese con il nostro lavoro. Più che al Financial Times Deutschand guardo agli appelli di solidarietà di intellettuali, sindacalisti, politici, gente comune che è arrivata dall’Italia, dalla Spagna e da tutto il mondo. Certo che gli fa paura il nuovo internazionalismo contro l’austerità neoliberale con lo slogan “Siamo tutti greci”. Abbiamo avuto duri attacchi dalla pubblica radiotelevisione, dai grandi giornali, dai canali privati che appartengono ai poteri forti. Peccato che loro non hanno pagato mai per le loro frequenze. Ci siamo messi nel mirino degli speculatori dei mercati, dei governi conservatori di mezza se non tutta Europa, delle istituzioni comunitarie.
Noi abbiamo fatto un discorso di sinistra per ricostruire la nostra società e ridare dignità alle nostre vite. Le battaglie di Syriza e della sinistra sono diventate le battaglie di un popolo intero che ha superato in tre anni di dure lotte se stesso, come anche noi abbiamo fatto il nostro salto di qualità. Sbagliano quando se la prendono con Syriza, perché non hanno capito che Syriza appartiene ormai a questo magnifico popolo delle piazze, dei scioperi, delle occupazioni, della resistenza agli attacchi della polizia, la resistenza contro i licenziamenti e l’annullamento dei diritti che sembravano secolari. Per difendere gli immigrati e tutte le persone contro gli attacchi dei neonazisti. Per questo Syriza sta ancora in piedi e pretende di cambiare la Grecia e l’Europa.

Fonte: Il Manifesto

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