Conflitti

ACAB

di Maria R. Calderoni

Può essere un Gl, un “giellista”, nel loro gergo uno che spara lacrimogeni (i Cs, roba da far cadere la pelle solo a vederli) col Gl40, quindi un giellista.
Può essere uno con in mano il Tonfa (avevano deciso che a Genova il VII lo usasse), il Tonfa è il nuovo manganello, quello che ha “lavorato” così bene alla Diaz (il Tonfa, un arnese duro come l’acciaio, dall’impugnatura a T, un’arma tradizionale delle arti marziali cinesi e giapponesi. Con quella roba, che i carabinieri usavano da tempo ma che la polizia non aveva mai preso in mano, si può spezzare il femore di un bue…).

Può essere uno che svela la sua “anima”con parole tipo queste: Il Reparto è odore di lacrimogeni misto a saliva… Il Reparto è sensazione di onnipotenza, incoscienza, virilità, paura…Via… Carica…Lo scontro diventa fisico…E in quel momento stai godendo di tutto ciò!. Perché tale è lo spirito da guerriero che contraddistingue il celerino (pensieri tratti da “DoppiaVela”, il lbero blog della polizia).
Conoscete “Diaz”, il film di Vicari? E’di questo tipo di poliziotto che stiamo parlando. Lo abbiamo visto “in azione”; ma non era un film, era la “cosa” mostruosa veramente avvenuta in quella scuola; era la macelleria messicana niente affatto pulp fiction, ma autentica ancorché lugubre realtà.
Certificata, caso mai ci fossero dubbi, da referti medici (trattasi di documentazione ufficiale debitamente consegnata al tribunale) di questo tenore. Donna, ventitre anni, tedesca. “Trauma toracico. Trauma addominale. Fratture costali multiple. Contusione polmonare. Trauma cranico. Contusioni multiple”. Uomo, ventitre anni, americano. “Trauma cranico con ferita lacerocontusa al cuoio capelluto. Contusione all’emitorace sinistro. Contusioni multiple. Trauma testicolare destro”. Uomo, diciannove anni, italiano. “Trauma cranico. Sospetta infiltrazione del processo stiloideo ulnare. Trauma facciale. Ferita lacerocontusa alla fronte, al filtro nasale e al padiglione auricolare destro. Traumi contusivi multipli al dorso” (sono solo esempi…).
Del resto, che c’è da ridire? Loro, gli uomini scelti, “i migliori” del VII, avevano avuto l’ordine di ripulire una scuola dove era stato detto si nascondesse il Blocco nero; e quindi avevano eseguito, mai pentirsi di ciò che si è fatto se la ragione è la pulizia della sporcizia, cioè noglobal, pacifisti, comunisti, operai, rumeni, negri. studenti, manifestanti in genere…
Poliziotto stile Diaz,  quello del Tonfa, quello per il quale l’Italia non è uno stivale, ma un anfibio di celerino. Non una novità. La polizia stile Contras, dopotutto è una vecchia conoscenza. “Celerini infami”. “Celerini assassini”, do you remember? Figure, parole, anatemi, pietre che appartengono anch’essi in tutto e per tutto alla nostra storia recente. Quei tempi della “Celere di Scelba”; quegli anni 50-60 che vedono le cosiddette Forze dell’ordine usate sul fronte della lotta antipopolare, contro operai e contadini in sciopero, contro sindacati e comunisti complottardi al soldo di Mosca. Una Celere-braccio armato dello Stato che ha lasciato sul terreno oltre 130 morti e migliaia di feriti. Amarcord.
P.s. Dobbiamo avvertire che tutti i brani qui sottolineati sono tratti testualmente da “ACAB”, il libro di Carlo Bonini (Einaudi), pubblicato nel 2009, otto anni dopo la macelleria della Diaz.

Fonte: www.rifondazione.it

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