Fonte: Il Mattino di Padova
«L’assessorato alla casa non esiste. Chiudiamolo». La provocazione arriva da Daniela Ruffini, presidente del consiglio comunale, alla luce delle risposte che l’assessore Gianni Di Masi aveva dato alla famiglia di Claudio Favero e Carla Zovi, con tre figli di 16, 15 e 8 anni, sotto sfratto e con 600 euro al mese di reddito.
«Devono rivolgersi al mercato libero e trovare un alloggio» aveva dichiarato l’assessore alla casa, «Consapevoli che siamo pronti ad aiutarli attingendo alla delibera per l’emergenza abitativa, che stabilisce un aiuto fino al 50% dell’affitto».
Non si è fatta attendere la risposta di Ruffini (Rifondazione comunista) che attacca Di Masi: «Un aiuto ad una famiglia che ha 600 euro di reddito? Ma stiamo scherzando? Abbiamo centri di accoglienza pieni e case nuove e vuote e costringiamo le famiglie ad essere ospitate o a stare in mezzo ad una strada» incalza, «In questi anni, per ciò che riguarda le politiche abitative non è stato fatto nulla di nulla. Non è stata comprata una casa, non ci sono progetti e intanto ci sono centinaia di famiglie sfrattate». Conclusione: «L’assessore Di Masi non può rispondere così ad una famiglia in quella condizione sociale. Deve risolvere il problema subito perché i mezzi per farlo ci sono. Altrimenti quell’assessorato diventa inesistente: allora chiudiamolo»
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