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[Monselice] Comunicato stampa: Rifondazione Comunista a fianco della lotta delle lavoratrici della Nek

Questa mattina alla Nek.

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COMUNICATO STAMPA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA: “DALLA PARTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLA NEK IN LOTTA!”.

Lunedì mattina 1 febbraio, ore 5. Siamo alla Nek: zona industriale di Monselice (Padova). Le lavoratrici e i lavoratori sono davanti ai cancelli, sotto un gazebo debolmente riscaldato da un piccolo fuoco. Alcune operaie sono all’interno della fabbrica, nei locali degli spogliatoi. L’occupazione dura dai primi di dicembre. Parliamo con Barak, sindacalista dell’ADL, che segue l’impianto di riciclaggio gestito dalla cooperativa Libera che ha deciso il licenziamento di 26 lavoratrici e lavoratori. L’aria che tira non è buona. Ogni spazio di trattativa è chiuso dall’intransigenza della direzione che ha scelto la strada dei licenziamenti politici. La possibilità di chiudere la trattativa è bloccata. La possibile soluzione, esodo incentivato per alcune/alcuni e riassunzione per chi vuole continuare a lavorare, è impedita dalla pregiudiziale su alcune lavoratrici, iscritte all’ADL, di cui si vuole assolutamente l’allontanamento dal lavoro. Una di lista di proscrizione inaccettabile per qualsiasi sindacato degno di questo nome.

Comincia ad albeggiare. Arrivano le prime macchine e tre blindati di polizia e carabinieri. Le donne entrano velocemente all’interno dello stabilimento. Dopo qualche esitazione, la polizia interviene. Entra nel cortile dello stabilimento per eseguire lo sgombero. Le lavoratrici e i lavoratori hanno pronta la contromossa. Salgono sulle balle impilate dei rifiuti ad una altezza di 4-5 metri.

“Tirarle giù” è un bel problema. Ci passeranno la notte. Lottano con determinazione per non essere trattate anche loro come rifiuti. Una di loro (incinta) questa mattina ha avuto un malore. E’ intervenuto il 118 e l’ha portata al pronto soccorso. Adesso, mentre scriviamo, la loro resistenza continua.

Le foto che alleghiamo a questo testo dicono di più di tante parole, sono il segno di una determinazione che si nutre della disperata volontà di impedire una insopportabile ingiustizia. Chi, come il Partito democratico, avanza critiche sulla non appropriatezza delle forme di lotta e delle rivendicazioni delle lavoratrici, si colloca concretamente dalla parte di chi calpesta senza alcuna remora la dignità del lavoro. Per il PD, che porta la responsabilità delle peggiori leggi mai fatte contro le lavoratrici e i lavoratori nel nostro paese, dalla riforma Fornero al Jobs act, niente di nuovo.

Non spendiamo parole per commentare le uscite del sindaco di Monselice. Vorremmo invece, anche a nome delle tante nostre compagne e compagni iscritti/e, un forte impegno da parte della Cgil a difesa di queste lavoratrici, a prescindere dalla tessera sindacale che hanno in tasca.

Rifondazione Comunista, è da sempre – fin dai tempi del nostro intervento alla Star Ricycling – a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Nek che lottano per difendere i loro diritti e la loro dignità.

Chiediamo a chi ha i mezzi per farlo, in primis la Prefettura, di ridare fiato ad una trattativa che rimuova pregiudiziali inaccettabili e di costruire un tavolo finalizzato ad una soluzione positiva della vertenza.

Paolo Benvegnù, segretario regionale di Rifondazione Comunista
Giuseppe Palomba, segretario provinciale di Rifondazione Comunista
Chiara Patrizia Tardivello, segreteria prov.le di Rifondazione Comunista, responsabile lavoro
Checco Candeo, segretario del circolo Este-Montagnana di Rifondazione Comunista

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