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RIFONDAZIONE COMUNISTA SU GREEN PASS E VACCINI

Covid19: rilanciamo campagna “nessun profitto su pandemia”

Documento approvato dalla Direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea lunedì 1 agosto 2021

Con lo sblocco dei licenziamenti e degli sfratti si approfondisce la crisi sociale. Mentre il governo Draghi continua a sviluppare un’agenda al servizio delle grandi imprese non propone risposte all’emergenza sociale acuita dalla pandemia né scelte volte a rilanciare il ruolo del pubblico.

In questo contesto il governo gode però di un sostegno corale dei media e rischia di uscire rafforzato anche dalle mobilitazione contro il cosiddetto “Green Pass” che vengono ampiamente amplificate dai media mentre parallelamente sono quasi sempre oscurate le lotte sociali e le critiche di sinistra e ambientaliste all’esecutivo. Il governo si sceglie anche il tipo di opposizione e di piazza che più gli conviene, quella che gli consente di assumere un ruolo paternalistico su cui costruire consenso.

In realtà se le mobilitazioni “No Green Pass” diffondono argomentazioni e una propaganda assolutamente non condivisibile, l’azione del governo è a dir poco insufficiente. E’ aberrante paragonare il Green Pass alla stella gialla con la scritta Juden che i nazisti imponevano agli ebrei. Al tempo stesso non si possono ridurre le difficoltà nel contrasto alla pandemia ai comportamenti individuali come fa il governo con il Green Pass. Assai discutibile imporre restrizioni con la campagna vaccinale in ritardo e molte persone che non hanno ancora potuto accedere al vaccino e perciò ottenere il Green Pass. Facciamo inoltre presente il disinteresse per l’esclusione dalla vaccinazione di senza fissa dimora e immigrati irregolari.

E’ evidente che il governo Draghi prima ha veicolato una riapertura generalizzata giustificandola con la mitologia del vaccino, poi si è scontrato con la preoccupante realtà che va emergendo col rischio di quarta ondata.

Lo scetticismo anti-vaccinale non è un fenomeno nuovo ed è assai diffuso. Proprio per questo ci sarebbe stato bisogno di un’informazione e di messaggi meno propagandistici e più in grado di fare chiarezza sulle domande e i dubbi connessi alla vaccinazione. La carenza di informazione ha dato spazio alla diffidenza e alle teorie complottiste.

Ma soprattutto il governo non ha fatto nulla per intervenire strutturalmente su questioni essenziali per contenere il contagio: dal trasporto pubblico (locale e regionale) che continua a essere sovraffollato alle classi pollaio nella scuola.

Il “governo dei migliori” non ha lavorato sul tracciamento e neanche garantisce la gratuità, o almeno un prezzo calmierato, dei tamponi che pure sono indispensabili per ottenere il Green Pass se non si è effettuata la vaccinazione.

Oggi più che mai c’è bisogno di tenere un atteggiamento critico e autonomo da parte della sinistra anticapitalista rispetto a polarizzazioni del dibattito pubblico spesso fuorvianti.

Le campagne dell’estrema destra che rimbalzano dagli USA all’Europa vanno respinte con decisione. Su questo non c’è dubbio.

Al tempo stesso bisogna esigere che vi siano politiche sanitarie e una gestione della pandemia nel rispetto dei principi e delle procedure della Costituzione (in particolare l’articolo 13 e l’articolo 32).

Va respinto ogni tentativo delle imprese e di Confindustria di colpire lavoratrici e lavoratori approfittando della pandemia: non sono i padroni a poter imporre obblighi vaccinali o limitazioni delle libertà personali mentre vanno potenziati i controlli sulla sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro.

Emerge con forza la contraddizione nell’atteggiamento dei governi dell’Unione Europea – compreso quello italiano – che da un lato invitano alla vaccinazione la popolazione e poi negano l’accesso ai vaccini per i popoli del sud del mondo.

L’apartheid vaccinale, determinato dalla decisione dei governi di difendere interessi di poche multinazionali farmaceutiche, è una realtà disumana che dovrebbe indignare assai più delle presunte dittature sanitarie.

Si sta inoltre scandalosamente consentendo alle multinazionali di imporre un ulteriore aumento del prezzo dei vaccini a spese dei bilanci pubblici anche nei paesi europei.

Per questo in primo luogo rilanciamo la campagna europea “Nessun profitto sulla pandemia” per la sospensione dei brevetti sui vaccini e la garanzia dell’accesso per tutta l’umanità e lo stop alle speculazioni di Big Pharma.

Siamo favorevoli e sosteniamo la vaccinazione e proprio per questo esigiamo che i vaccini siano davvero bene comune e quindi prodotti a basso costo e in quantità adeguate a soddisfare il fabbisogno delle popolazioni in tempi il più possibile rapidi.

Rivendichiamo il tracciamento di massa sul territorio, la gratuità dei tamponi e tutte le misure che debbono accompagnare la vaccinoprofilassi per il contenimento del contagio.

Ci battiamo per il diritto alla salute di tutte/i e il rilancio della sanità pubblica. Per questo contestiamo un governo che anche con i fondi del PNRR sostiene l’industria sanitaria privata invece di dare priorità al servizio sanitario nazionale.

Ci battiamo per il riordino e il ritorno ad un unico Servizio Sanitario Nazionale, pubblico universale e gratuito che ripristini il principio di uguaglianza nel diritto universale alla salute previsto dall’art.32 della Costituzione,

per una rete di servizi sanitari e socio-sanitari territoriale, di base, ambulatoriale integrata.

per il ripristino dei posti letto ospedalieri tagliati da decenni di definanziamento della sanità che ha portato alla riduzione delle terapie intensive e alla chiusura di molti reparti di specialistica,

per l’assunzione del personale medico, infermieristico e tecnico necessario, a tempo pieno e indeterminato, rompendo il circuito degli appalti e sub-appalti dei servizi anche di assistenza e sanitari che hanno generato un precariato e uno sfruttamento impressionante insieme all’aumento dei costi,

per dimezzare e progressivamente annullare i tempi di attesa nelle prestazioni sanitarie, cancellando intramoenia e prebende a strutture private e convenzionate.

approvato con 3 astensioni

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Nota di Medicina Democratica su obblighi vaccinali e green pass

Mettiamo a disposizione una nota del Consiglio Direttivo di Medicina Democratica Onlus sui temi che “scaldano” questi giorni: obblighi vaccinali e green pass.

1) Le vaccinazioni disponibili sono, allo stato delle conoscenze, uno strumento essenziale, non l’unico, per il contrasto della diffusione della pandemia da Covid 19 e, nel contempo, per ridurre la pressione sulle strutture sanitarie e permettere un graduale ritorno alle attività lavorative, ludiche e culturali. In ogni caso la vaccinazione non può essere vista come una panacea assoluta che metta da parte le necessarie misure igieniche di protezione personali e collettive.

2) Pur considerando che le autorizzazioni all’utilizzo dei vaccini non hanno potuto seguire le procedure previste e adeguati test, la necessità di avere questo strumento disponibile in tempi brevi è stata confermata dall’efficacia in particolare nella riduzione della occupazione delle strutture sanitarie anche in presenza di incrementi nella diffusione.

3) Certamente non ha aiutato la confusione creata dai virologi televisivi e dai pasticci comunicativi, nonchè le ondivaghe e differenti decisioni dei singoli governi europei a fronte della indiscutibile efficacia dei vaccini autorizzati. La presenza di effetti avversi è intrinseca allo strumento, è avvenuto anche in passato per vaccini di uso comune come pure per altri farmaci e trattamenti sanitari. Una piena valutazione potrà essere fatta al termine della campagna vaccinale svolta con vaccini di per sé sperimentali, per l’unicità e la gravità dell’emergenza ancora in corso.

4) Medicina Democratica, per questo, ha promosso e sostiene la campagna noprofitonpandemic per la sospensione dei brevetti sui vaccini (come in via generale sui farmaci salvavita), per renderli disponibili a tutti, nel mondo, quale iniziativa sia etica (nessuno si salva da solo) che necessaria per contenere lo sviluppo di varianti che rischiano di rendere meno efficace la campagna vaccinale e gli altri interventi di protezione.

5) Chiedere la disponibilità universale dei vaccini non significa sostenerne l’obbligo. La vaccinazione è un trattamento sanitario e va utilizzato considerando le condizioni personali. Il superamento della brevettabilità faciliterebbe la ricostruzione, anche in Italia (ad esempio a partire dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze), di una capacità di produzione pubblica per rendere disponibili i vaccini e i farmaci salvavita a tutti. La previsione di obblighi rigidi, per categorie di lavoratori o generalizzate, tanto più se connesse con la sospensione dal lavoro e l’azzeramento del reddito (fino al licenziamento per le categorie precarie) risultano in contrasto con i diritti dei lavoratori e con le norme in materia di sicurezza sul lavoro. Ricordiamo che queste ultime vedono in un processo partecipato di valutazione dei rischi, di individuazione delle misure di protezione nonché di una dialettica tra medico competente e lavoratori/lavoratrici il modo per affrontare in modo corretto il tema del rischio biologico, senza forzature e riducendo gli effetti di un rifiuto a limitazioni (spostamenti di mansione) e non a “punizioni”. Un modo serio per ridurre le polemiche sulla campagna vaccinale e ricondurre le questioni a un contesto epidemiologico e scientifico sarebbe quello di una sorveglianza attiva sugli effetti avversi, il sistema attuale di rilevazione non è idoneo e li sottostima. Disporre di dati corretti e completi è la premessa di ogni discussione e decisione comprendendo l’ineliminabile incertezza attuale sul virus e sugli strumenti di contenimento.

6) Non riteniamo che limitazioni introdotte mediante il green pass, siano di per sé in contrasto con i diritti costituzionali: Si tratta di trovare un compromesso accettabile tra la necessità di contenere la pandemia e non stressare le strutture sanitarie, così come fatto con le modalità di definizione dei “colori” regionali che sono state nel contempo rese meno rigorose. Non va comunque dimenticato che i vaccinati possono contagiarsi e essere dei diffusori anche se in misura minore e con effetti meno gravi. Le scelte concrete possono essere criticate ma non l’obiettivo di ridurre le occasioni di diffusione. Abbiamo infatti criticato alcune scelte già nella prima fase (dall’obbligo di mascherine all’aperto anche a distanziamento assicurato, alle strette limitazioni negli sport individuali all’aperto) come pure oggi critichiamo l’estensione dei vaccini ai minori (bambini e adolescenti) e alle donne in gravidanza, ma non erano e non sono in discussione le finalità dei provvedimenti antipandemici. Su “aperture” e “chiusure” scontiamo un andamento altalenante nelle decisioni politiche, dalla “apertura” degli stadi per la coppa europea ad allarmi di segno opposto, con un danno alla credibilità delle istituzioni che deve essere recuperato garantendo piena discussione e confronto sulle misure e sui criteri delle stesse.

7) Il ritorno alla “normalità” non potrà che avvenire tramite un cambiamento radicale delle condizioni ante sindemia : non si tratta solo di eradicare un virus ma di ripristinare un efficace servizio sanitario nazionale in grado di dare risposte di salute a tutti. Un servizio universalistico, gratuito, partecipato che torni a fondarsi, in termini di priorità e investimenti, su prevenzione, cura e riabilitazione e che consideri tutti i determinanti (ambientali, lavorativi, stili di vita e condizioni abitative e sociali). Qualunque sia l’opinione sulla politica vaccinale e/o sulle limitazioni, riteniamo indispensabile che singoli e associazioni siano pienamente impegnati su questo obiettivo. Peraltro, nell’ambito degli obiettivi del SSN secondo la riforma del 1978, vi è anche quello della educazione sanitaria, compito abbandonato nella deriva privatistica della sanità degli ultimi decenni, che altrimenti avrebbe permesso un approccio razionale condiviso anche sul tema vaccini pur nella differenza di vedute.

Il Consiglio Direttivo di Medicina Democratica Onlus, 2.08.2021

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