Conflitti

LAVORARE DI PIU’, LAVORARE IN POCHI. LA RICETTA FOLLE DEL GOVERNO, CHE SE LA PRENDE PURE CON I METALMECCANICI

La ricetta folle del governo? Lavorare di più facendo anche meno feste. E’ la ricetta del sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo: “Mi auguro – dice – che il problema venga preso di petto” perché aumentare le ore di lavoro degli italiani, magari accorpando anche le festività “é una delle chiavi per risolvere la crisi”. “In Italia il rapporto tempo (libero)-lavoro è troppo basso. Ad esempio in Alenia è stato firmato un accordo con i sindacati per lavorare 7 giorni a settimana con i turni per un totale utilizzo degli impianti. All’estero già funziona così. Per esempio sono andato il Primo Maggio a Londra e l’avevano già celebrato la domenica precedente”. “Noi lavoriamo 9 mesi l’anno – ribadisce Polillo – guardate il contratto dei metalmeccanici: per i lavoratori anziani sono previste 5 settimane di ferie, 15 giorni di permessi retribuiti obbligatori, 12 festività civili e religiose e altri 10 giorni tra scioperi, malattie, assenteismo. E se guardiamo i numeri dell’Istat cioé il rapporto tra numero di ore lavorate e numero di addetti il risultato è lo stesso. Inoltre dopo la mia prima proposta un grande gruppo metalmeccanico mi ha inviato un brogliaccio con ferie e giorni lavorati e i dati coincidevano”. Ma le feste ‘accorpate’ dovrebbero essere pagate comunque? “No – replica – all’inizio no. Bisogna lavorare di più e meglio mantenendo inalterato il costo del lavoro. Se ci saranno margini si potranno pagare gli straordinari come in Alenia”.

Avete capito bene? Il governo non si preoccupa di come dare lavoro a milioni di disoccupati, di come affrontare il problema della povertà che continua ad aumentare, ma si preoccupa di come spremere i lavoratori che già hanno subito attacchi pesanti con la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro. Una ricetta avvelenata, che contempla un’ulteriore riduzione dei diritti, compreso quello di avere più tempo libero per vivere, per godersi momenti di piacere. Ma questo evidentemente deve essere un privilegio per pochi.

Fonte: www.controlacrisi.org

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