Economia

Spagna, rivolta contro l’austerity: centomila in piazza a Madrid, notte di proteste in altre 80 città

Centomila persone in piazza a Madrid e proteste in tutta la Spagna (almeno 80 le citta’ coinvolte) contro le misure di austerity del governo Rajoy.

I cortei sono iniziati in serata e una vera e propria marea umana si è riversata per le strade della capitale, ma anche a Barcellona, Alicante, Bilbao, Sevilla, Valencia. La protesta è stata indetta dai sindacati, contro il piano di rigore del governo.

Proteste si segnalano un po’ in tutto il paese. I pompieri del comune di Mieres, nelle Asturie (norovest), si sono spogliati questa mattina in segno di protesta contro i tagli annunciati dal Governo. Sotto uno striscione con la scritta ”a forza di tanto tagliare, ci hanno lasciato nudi”, otto di loro hanno posato davanti alle telecamere dei media – con i fondoschiena rivolti verso gli obiettivi – convocati alle 8.00, ora del cambio di turno. Tra i provvedimenti contestati l’aumento dell’orario di lavoro o l’abolizione della tredicesima.

Oggi il governo ha dichiarato di non avere più i fondi per pagare i servizi pubblici. A lanciare l’allarme è stato il ministro del Bilancio, Cristobal Montoro, in Parlamento, mentre arrivava il via libera del Bundestag al piano di aiuti Ue per le banche spagnole.

L’esecutivo di Madrid ha obbedito “alle raccomandazioni della Ue, che sono obblighi”, ha proseguito Montoro, “Se intendiamo essere Europa e costruire l’Europa dobbiamo accantonare parzialmente le nostre convinzioni”. Il governo Rajoy sta “ristrutturando l’economia e il settore pubblico”, perché per la crescita bisogna tagliare i servizi, ha detto ancora il ministro, “bisogna dire le cose come stanno: la Spagna sta vivendo una seconda recessione economica, un prolungamento di quella del 2009. Dobbiamo uscirne per come siamo, cioè Europa, e con l’euro”.
Un allarme reso ancora piu’ sonoro dai preoccupanti risultati dell’asta di Bonos di oggi, dove sono stati collocati titoli con scadenza al 2014, 2017 e 2019 per tre miliardi di euro con un forte rialzo dei rendimenti. Nei dettagli, per 1,359 miliardi di euro di bond con scadenza 2014 il tasso è stato del 5,204% contro il 4,335% della precedente asta, per quelli con scadenza 2017 il tasso e’ salito al 6,459% dal 4,832% e per quelli con scadenza 2019 il tasso e’ del 6,701% contro il 4,832% del collocamento precedente. In calo la domanda, che oscilla tra 2-3 volte l’offerta contro le 3-4 volte delle precedenti aste. I riflessi sul mercato del debito si sono fatti subito sentire. Lo spread tra Bonos decennali e Bund tedeschi equivalenti e’ infatti schizzato a 580 punti con il rendimento che si è riaffacciato oltre quella soglia del 7% che ha costretto altri paesi europei a chiedere un piano di aiuti. Le borse europee hanno invece preferito ignorare la doccia fredda chiudendo in rialzo e continuano a confidare nella possibilità che la Federal Reserve vari nuove misure di stimolo. Ma il timore di un contagio in arrivo da Madrid, che avrebbe effetti molto piu’ devastanti della crisi greca, permane, tanto da costringere il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ad agitarlo prima del voto del Bundestag. “Anche la semplice apparenza di una minaccia alla solvibilita’ dello stato spagnolo puo’ portare a un aumento del pericolo di contagio nell’Eurozona, cosi’ come potrebbe farlo la debolezza di alcune banche spagnole” ha dichiarato il ministro. Il parlamento tedesco ha poi approvato gli aiuti con una maggioranza schiacciante: 473 voti a favore, 97 contrari e 13 astenuti. La fronda interna all’amministrazione Merkel avrebbe pero’ colpito ancora. Secondo fonti ben informate, 22 parlamentari della Csu, il partito della cancelliera, avrebbero votato contro. Lo scorso 29 giugno, quando il Bundestag approvo’ i testi sull’Esm e sul fiscal compact, erano stati 26. Gli aiuti fino a 100 miliardi messi a disposizione dall’Eurozona, secondo El Pais, potrebbero essere utilizzati da Madrid anche per intervenire sul mercato dei titoli di Stato. Una possibilita’ che darebbe respiro al paese iberico ma che è stata prontamente smentita da Bruxelles. “Non c’e’ nessun legame tra l’assistenza delle banche in Spagna e altri tipi di assistenza finanziaria, gli aiuti si possono usare solo a questo scopo, non per altro”, ha spiegato il portavoce della Commissione Ue, Simon O’ Connor, “Gli articoli della stampa si basano su un fraintendimento dei documenti legali”

Fonte: www.controlacrisi.org

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