Politica

LE DUE VIE

L’articolo di oggi di Loris Campetti dal titolo <<Una buona notizia>>, circa IL SI di Di Petro alla richiesta dell’altro ieri di Rinaldini di aprire unitariamente a tutte le forze della sinistra la battaglia referendaria per l’abolizione dell’art. 8 del D.L. 138/2011  di Berlusconi  diretto al superamento del ccnl, norma fatta propria anche da Monti, e per l’abrogazione delle recenti reazionarie modifiche dell’art. 18 st. lav. ,è di quelli che danno ossigeno ai compagni che lottano per l’alternativa politica e sociale.

Confesso che leggo quotidianamente il Manifesto augurandomi di trovarvi un intervento di Campetti sulle lotte, sul sindacato e-o di politica generale, come quello di stamane. Un articolo, quest’ultimo, che dice vi sono oggi solo due vie : quella bianco rosa del PD, partito, cui Vendola dice di allearsi, che ha approvato per intero le scelte reazionarie del governo Monti in politica interna ed internazionale (ieri Terzi ha detto che l’Italia è allineata in tutto alle scelte colonialiste del governo di Israele, e in agosto il ministro della difesa Di Paola ha dato carta bianca all’aviazione italiana in Afghanistan di bombardare anche i villaggi in cui possano esservi combattenti afgani), e l’altra formata da un largo fronte di lotta che va dal PRC ad Alba, da Di Pietro alla Fiom. e cui certamente aderiranno tutti i movimenti di base come il NO TAV e gli altri, tipo quelli nati a Taranto, in Sardegna e in Sicilia. Un fronte di lotta di cui su Il Manifesto hanno di recente parlato Marco Revelli, Paolo Ferrero, Ugo Mattei e tanti altri.

Dall’articolo di Campetti appare evidente che non c’è una terza via e che bisogna lavorate uniti per rafforzare il fronte politico sociale della sinistra.

Alfonso Arcifra – Padova

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