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[Foto] [Veneto] Seminario Regionale PRC/ Inchiesta su Economia lavoro e ambiente, nel Veneto

Qui: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1279022185461063.1073741850.960813037281981&type=3 le foto dell’evento. L’iniziativa ha avuto un ottimo successo, sia dal punto di vista della partecipazione che dei contenuti.

 

 

“Siamo interessati al movimento dell’onda, non alla schiuma che ribolle in superficie”

Questi anni sono stati segnati da una pesante crisi e dalle pesante ristrutturazione che ne è conseguita e che con questa si è intrecciata. Le ragioni di fondo di questa crisi non sono risolte perché nascono all’interno dei rapporti di produzione capitalistica e non sono risolvibili nel quadro delle politiche economiche e sociali che ne derivano non solo in Europa, ma a livello mondiale. Detto questo, e la conferma è la sostanziale permanenza delle linee dell’austerità con cui ci confrontiamo costantemente, attive in Italia ma anche, se pur con diverse intensità, in tutti i paesi europei, è evidente che in questi anni abbiamo assistito a profonde trasformazioni, nella base produttiva, nel sistema dei servizi, nel mercato del lavoro e nella stessa composizione materiale e politica della classe, nell’insieme dei rapporti sociali e perfino nel senso comune. Nel Veneto la crisi e la ristrutturazione che l’ha accompagnata hanno determinato una pesante caduta dei livelli occupazionali nel settore dell’industria e delle costruzioni (solo in parte compensate dalla crescita in altri settori, comunque 140000 posti di lavoro in meno), il crollo verticale del Pil regionale, la crescita della povertà relativa e assoluta, la piena deregolamentazione del mercato del lavoro. I dati macroeconomici sono noti così come è nota e ampiamente documentata la crescita dei rapporti di lavoro con tutele sempre più ridotte e delle forme nascoste del lavoro nero.

I cambiamenti sono stati profondi e riteniamo fondamentale farne una lettura per quanto possibile ampia e articolata. Non ci interessa promuovere una forma seminariale di tipo tradizionale. La nostra ambizione è un’altra. E’ quella di costruire il nostro seminario nella forma di una discussione larga, che parta dai territori, attraverso un lavoro di verifica di discussione e approfondimento di come e quando abbia inciso la ristrutturazione nel sistema industriale, nel mondo dei servizi, in tutte le attività economiche della nostra regione, nella composizione materiale della forza lavoro, nella nostra società nel suo complesso. Un’analisi necessaria per trovare le fila della ricostruzione di una ritrovata unità nel mondo del lavoro, oggi frantumato, diviso, scomposto, secondo tutte le possibili linee della sua frantumazione in una, apparente, contrapposizione di interessi.

Guardando anche ai conflitti, alle lotte di resistenza che ci sono state e ci sono, condotte spesso in un sostanziale isolamento senza che si sia trovata la via di possibili pratiche di unificazione e generalizzazione. Guardando anche alle necessarie connessioni con le mobilitazioni in difesa del territorio e dell’ambiente che parlano, oggettivamente ed anche soggettivamente, di un altro modo di produrre e consumare e alle lotte sociali, in primis quelle per diritto alla casa che dicono della povertà diffusa, del mancato riconoscimento di diritti fondamentali e della loro pesante messa in discussione.

Per lavorare a questo progetto, che per noi deve avere i tratti di una ricerca collettiva, di una inchiesta di massa, abbiamo costituito un gruppo di lavoro regionale composto da docenti universitari, ricercatori, dirigenti sindacali e politici, lo compongono Giorgio Molin, già segretario regionale della Fiom, Andrea Gambillara sindacalista, Devi sacchetto docente di sociologia all’università di Padova, Davide Gualerzi docente di economia all’università di Padova, Giorgia d’Andrea Avvocato, Francesco Iannuzzi e Graziano Merotto ricercatori, Laura di Lucia Coletti di Altro Veneto, Paolo Benvegnù segretario regionale del PRC. Questo gruppo ne sta guidando lo sviluppo (più di dieci riunioni, 14, si sono tenute già in tutte le provincie del Veneto con la partecipazione attiva di circa 150, compagne e compagni di diverse provenienze) cercando di condurre a una sintesi unitaria, aperta, del lavoro che verrà fatto nei diversi territori, in tutte le provincie del Veneto, fino alla conclusione nell’appuntamento del seminario che si terrà a livello regionale.

Confindustria veneta attraverso i suoi centri studi, le sue articolazioni locali, attraverso la sua fortissima influenza, vera e propria egemonia da pensiero unico, su gran parte delle forze politiche della nostra regione, tutte prone ai totem del mercato e dell’impresa, dalla Lega al Pd, passando per tutte le articolazioni del centrodestra per arrivare ai 5 Stelle, avanza un suo progetto. Indica quelle che sono le vie per gestire le trasformazioni intervenute nella crisi e per dettare le linee guida che devono essere alla base del nuovo paradigma dell’economia e della società veneta nel suo complesso, nelle sue strutture fondamentali, piegandole alle logiche del profitto e degli interessi che essa rappresenta nel suo “Manifesto del nuovo manifatturiero”, documento programmatico dei padroni della nostra regione.

Anche di questo è necessario parlare. Quanto vi sia di apologetico, di ideologico, nel “Manifesto del Nuovo Manifatturiero, e quanto vi sia di sostanza, quali sono le implicazioni del divenire concreto di questo disegno, nel corpo materiale della classe e nella qualità della vita di tutte/i lo vedremo nel confronto che andiamo a fare.

Alcuni elementi concreti però sono già evidenti.

Parliamo tanto per capirci, delle trasformazioni in atto nella sanità della nostra regione, della riduzione del numero delle Asl, ecc.. La richiesta di semplificazione burocratica, di accentramento dei poteri avanzata da Confindustria è già realizzata in questo settore, sicuro prodromo ad una sanità sempre meno sotto controllo dei cittadini e sempre più legata agli interessi delle corporazioni mediche, delle baronie, delle case farmaceutiche e delle società finanziarie, alla salute come merce e non come diritto.

Parliamo della riforma della scuola che è perfettamente coerente con l’ingresso dei privati che ne detteranno, progressivamente, con il loro finanziamenti, con le relazioni che saranno sempre più strette con i presidi manager, le modalità e i contenuti dell’apprendimento in una logica funzionale agli interessi delle imprese, naturalmente spacciato come interesse generale.

Parliamo del progetto di grandi opere, di ulteriori cementificazioni, già programmate e coerenti con il disegno di trasformare il Veneto in una piattaforma di produzioni per l’esportazione, in crescita quest’anno del 7% secondo le proiezioni di Prometeia (con un recupero pieno sui volumi precedenti al 2009) e di gestione del flusso delle merci lungo le direttrici Nord/Sud, Est/Ovest e con quello di attrarre una importante quota dei crescenti volumi del turismo mondiale previsti in crescita del 50% nei prossimi anni, guerre permettendo, naturalmente.

Insomma una materia vasta, complessa, su cui pensiamo di aprire uno spazio di confronto, di discussione aperta a quanti, come noi, sono interessati al movimento dell’onda, non alla schiuma che ribolle alla superficie. Questa è la strada maestra che riteniamo necessario percorrere per costruire risposte, non episodiche, parziali bensì costruite dentro un visibile progetto di alternativa allo stato delle cose esistenti.

PROGRAMMA DEL SEMINARIO PROVINCIALE “ECONOMIA-LAVORO-AMBIENTE”

Sabato 13 febbraio ore 14.30

Casa del popolo “Meri Rampazzo”, via Bajardi 1 Padova

14.30 – relazione introduttiva

14.40 – interventi dei lavoratori e delle lavoratrici di

  • Haier

  • Busitalia

  • Turismo

  • Sanità

  • Produzione culturale

  • Cooperative

  • Pubblico impiego

15.50 – pausa

16.00 – interventi di:

Loris Scarpa (sindacalista): “Crisi, ristrutturazione e conflitti nel settore metalmeccanico”.

Andrea Gambillara (sindacalista): “Lavoro in agricoltura, ristrutturazione, sviluppo e centralità del settore agroalimentare nell’economia veneta e padovana, e nel settore delle esportazioni”.

Ferruccio Gambino (docente emerito Unipd): “Il salario del lavoro migrante”.

Carlo Salmaso (insegnante): “Controriforma Renzi. La scuola dei padroni”.

Gabriele Raise (Usb Sanità): “Riorganizzazione del sistema sanitario, diritto alla salute e privatizzazione”.

Paolo Vinaccia (sindacalista): “Il lavoro nel settore termale”.

Luciano Mioni (Altragricoltura nordest) “Mobilitazioni e lotte contro la GDO”.

17.45 – interventi degli ospiti e dibattito

18.45 – conclusioni.

organizza: Partito della Rifondazione Comunista – Comitato Regionale Veneto

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