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Ferrero contro Tosi sul festival Boreal: rigurgiti neofascisti non hanno nulla a che vedere con libertà di pensiero

Fonte: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=23805

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:

«Il festival “Boreal” non si deve fare perchè è di chiaro stampo neonazista e nazionalista, inneggia cioè a valori che la nostra Costituzione ha bandito. E’ vergognoso che un sindaco, Tosi, faccia del revisionismo storico una bandiera: fare apologia di fascismo e nazismo è reato, lo ricordo al primo cittadino di Verona. La libertà di pensiero nulla ha a che vedere con questi rigurgiti nazifascisti, che vanno contrastati sempre e comunque. Se non lo fanno i Comuni, lo dovrebbe fare il Ministero dell’Interno. Ora e sempre Resistenza».

1 luglio 2016

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Le dichiarazioni sulla “libertà di pensiero del sindaco Tosi le trovate in questo articolo di Guido Caldiron (il manifesto):

Tre giorni di raduno e fascio-rock

Tre giorni di fascio-rock e di incontri tra gli esponenti dei gruppi più noti e temuti dell’estrema destra europea. Già prima di essere inaugurato, il festival Boreal, organizzato dai neofascisti di Forza Nuova e in programma da oggi a domenica sera ad Albisano, frazione di Torri del Benaco, cittadina turistica del Lago di Garda, sta provocando reazioni allarmate e di sdegno da parte delle associazioni partigiane e degli ex deportati, della comunità ebraica, oltre a quelle dei rappresentanti del centrosinistra e dei movimenti. I partecipanti e i temi annunciati non lasciano del resto nulla all’immaginazione. Al raduno interverranno esponenti di quella piccola «internazionale nera» che si è data il nome, paradossale, di Alliance for Peace and Freedom, e a cui appartengono anche i greci di Alba Dorata.

Si tratta in particolare di László Toroczkai, esponente di Jobbik e sindaco di Ásotthalom, la cittadina al confine con la Serbia da cui è partito il progetto del «muro anti-immigrati» ungherese; di Nick Griffin, già leader del British National Party, condannato per istigazione all’odio razziale e noto per le sue posizioni negazioniste; di Udo Pastörs, esponente del partito neonazista tedesco Npd, più volte sul punto di essere messo al bando dalle autorità e a sua volta condannato nel 2010 per razzismo; e di Daniel Carlsen, esponente di spicco del Danmarks Nationalsocialistiske Bevægelse, il maggior movimento neonazista danese che ha lanciato da alcuni anni il Danskernes Parti.

Se gli esponenti dei «partiti fratelli» dialogheranno con il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, sul tema «Ordine o caos?», anche l’altro dei due dibattiti previsti durante la kermesse non passa inosservato. Intitolato «Dalla Curva alla Piazza», propone infatti un confronto sul fenomeno ultrà, nei termini di «prove di consapevolezza Identitaria. Da HoGeSa a Bruxelles quando il tifo organizzato diventa movimento di piazza». Quelli che vengono considerati alla stregua di modelli sono i cosiddetti «hooligans contro i salafiti», gli HoGeSa, gruppi ispirati all’islamofobia apparsi in Germania da alcuni anni e spesso responsabili di azioni violente contro gli immigrati musulmani e gli hooligans di estrema destra della capitale belga che riuniti per l’occasione sotto la sigla di “Casuals Against Terrorism”, hanno attaccato una manifestazione pacifista a Bruxelles all’indomani delle stragi jihadiste del 22 marzo. All’incontro è prevista la partecipazione di «esponenti storici del tifo», provenienti da Milano, Brescia, Verona, Roma e Parigi, anche se non è indicato il nome di alcuna «firma».

Infine, la musica, con un’ampia rappresentanza della scena rock nera con gruppi italiani quali Legittima Offesa, Hobbit e Gesta Bellica, oltre ai tedeschi Naked but armed e agli spagnoli Post mortem. Tanto per indicare il tono, si può ricordare che i Gesta Bellica dedicarono un omaggio musicale al boia delle Fosse Ardeatine Priebke.

Commisurato all’evento il tono delle reazioni. In una lettera indirizzata al prefetto di Verona, l’Anpi ha chiesto l’annullamento del festival e stigmatizzato in particolare il comportamento del primo cittadino di Torri, che ha concesso il suolo pubblico agli organizzatori, sottolineando il profilo e i gravi precedenti degli ospiti stranieri. Anche il presidente dell’Ucei, Renzo Gattegna, ha chiesto il divieto del raduno. Analoghe le prese di posizione del Pd veronese e di Sinistra italiana, mentre una lettera firmata da numerosi consiglieri delle liste civiche, del M5S e di sinistra di Torri e dell’intera zona del lago chiede un intervento immediato della prefettura di Verona per impedire il festival. Su facebook è stata creata anche la pagina «no boreal».

Soprendenti invece le parole del sindaco di Verona, Flavio Tosi, che via twitter ha difeso lo svolgimento del festival neofascista. «Difendere sempre la libertà di pensiero, valse x i 99Posse (Agosto 2014) vale x Boreal ora. E’ lecito essere di estrema sinistra come di estrema destra». Una posizione perlomeno bizzarra se si pensa che l’ex leghista Tosi di estremisti di destra ne ha imbarcati parecchi in passato nella sua giunta, fu lui ad esempio a nominare il bassista dei Gesta Bellica, Andrea Miglioranzi, responsabile dell’Istituto per la storia della Resistenza di Verona, nomina ovviamente poi rientrata. Inoltre, nel 2014, le cose andarono in un altro modo: proprio su pressione dell’estrema destra scaligera, compresa Forza Nuova, il concerto della band antifascista napoletana fu annullato.

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