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Il referendum sulla scuola e la sfida in Veneto

I 4 referendum sulla “cattiva scuola” di Renzi hanno raccolto più di due milioni di firme. Quindi, quasi sicuramente, prima o poi arriveremo finalmente a votare per approvare quei referendum e ripristinare una “scuola” un po’ meno ingiusta. Ciò nonostante, la Regione Veneto ha varato un accordo con Ufficio scolastico, Confindustria, Sindacati, ecc. ecc., che intende applicare sic et simpliciter la normativa sull’alternanza scuola lavoro in Veneto.

E’ importante riflettere su come questa modalità viene eletta a sistema e su come l’istruzione pubblica viene sempre più subordinata alle “esigenze produttive dei poteri forti”, con buona pace delle esigenze di crescita del pensiero critico degli studenti. La materia merita un approfondimento.

Ricordiamo il terzo dei quesiti referendari:

ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI MINIMO 200-400 ORE DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

“Volete voi che sia abrogata la legge 13 luglio 2015, n. 107, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 162 del 15 luglio 2015, «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», limitatamente alle seguenti parti?: Articolo 1, comma 33, limitatamente alle parole: «Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti,»; nonché alle parole: «sono attuati,»; nonché alle parole: «,per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi, di almeno 400 ore»; nonché alle parole: «, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio. Le disposizioni del primo periodo si applicano a partire dalle classi terze attivate nell’anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge. I percorsi di alternanza».”

Terzo quesito: se vince il SI viene abrogato il limite minimo fissato per legge di 400-200 ore in azienda (istituti tecnici e professionali e licei) di alternanza scuola-lavoro. Potranno così decidere le singole scuole quando, dove e come pianificare esperienze professionali coerenti con gli obiettivi del proprio Piano di Offerta Formativa, evitando di perdere ore di lezione anche in assenza di esperienze di lavoro formative, solo per ottemperare a una formalità.

Qui l’accordo siglato dalla Regione Veneto

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