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HEVALEN! COMBATTERE IL FASCISMO TURCO AD AFRIN, IN SIRIA, OVUNQUE NEL MONDO

Dopo la sconfitta di Isis e delle varie formazioni salafite, che Erdogan ha sostenuto, finanziato, armato assieme ai paesi più reazionari del Golfo, e di fronte al crescere del confederalismo democratico, della sua espansione territoriale e soprattutto della sua capacità di iniziativa politica, il fascismo turco entra in campo direttamente con le sue forze armate. 
Afrin, oasi di pace e democrazia nella guerra di Siria, dove centinaia di migliaia di profughi sono stati accolti ed hanno trovato sicuro rifugio, è colpita dalla furia omicida del sultano di Ankara.
Città e villaggi vengono colpiti da artiglieria pesante e bombardamenti aerei. Questo accade con il tacito consenso delle principali potenze, della Russia, degli Stati Uniti, legati da interessi economici e alleanze militari con il regime di Erdogan, e dell’Europa.
Le donne e gli uomini che hanno sconfitto Isis e liberato Raqqa, la capitale del califatto, dove sono state preparate le stragi di Parigi e di altre città europee, subiscono un vero e proprio tentativo di genocidio da parte di uno degli eserciti più armati del mondo.
Le nostre compagne e i nostri compagni curdi sono sotto un attacco che mira al loro annientamento, ma sono anche l’unica speranza di liberare il Medioriente dalla furia omicida degli identitarismi etnici e religiosi e dalle interferenze delle potenze globali e locali che li armano e li alimentano in funzione dei propri interessi egemonici.
Al di là della propaganda di guerra, l’esercito turco e gli scherani riciclati delle formazioni salafite del cosiddetto Esercito libero siriano, incontrano una dura resistenza di popolo.
Non si tratta di un conflitto locale. È la guerra di una potenza reazionaria ed oscurantista contro tutti i popoli del Medioriente, contro il progetto di libertà e democrazia che le comunità libere del nord della Siria indicano come strada per liberare le donne e gli uomini di quelle terre da ogni forma di oppressione e sfruttamento.
Mobilitiamoci! Il 17 febbraio, tutte/i in corteo a Roma, per Afrin e per la libertà di Ocalan.


RIFONDAZIONE COMUNISTA VENETO
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