Ambiente, In Evidenza

Veneto Felix

L’incidenza del tumore del testicolo aumenta del 2% all’anno nel nostro Paese e in Veneto si registra un incremento più che supera sia la media nazionale che quella dei Paesi scandinavi, fino ad oggi quelli a più alta incidenza per questo tipo di tumore.
Il dato inquietante emerge dall’incrocio dei dati dell’ Associazione italiana registri tumori, con quelli provenienti dai centri di raccolta del Nord Europa, incrocio operato dal professore dell’università di Padova, Carlo Foresta e diffuso da Il Messaggero e dal Quotidiano salute.
Innegabile una relazione tra le alterazioni della funzione testicolare e il forte i inquinamento ambientale.
In Veneto l’incidenza di questa patologia è di 8,3 casi/centomila su tutti i residenti di ogni età, con incidenza ancora più evidente se si considera la popolazione sotto i 50 anni.
Questa non è altro che la conferma scientifica di quanto già denunciato da tanti medici di base, soprattutto in relazione alle devastanti conseguenze dei Pfas nell’organismo dei giovani nati nelle zone inquinate, avvelenati dalle acque tossiche ancora nell’utero materno.
Ora abbiamo una ulteriore conferma statistica, con un trend in evidente crescita,
delle terribili conseguenze che hanno prodotto la devastazione dell’ambiente e del territorio della nostra Regione, ed anche della minaccia grave che incombe sopratutto sulle nuove generazioni.Ogni giorno alla ribalta della cronaca la scoperta di nuove discariche di rifiuti tossici, fino alla denuncia del legame tra settori dell’imprenditoria veneta e la camorra.
Da decenni la Lega e il centrodestra governano questa regione, che detiene  il “meraviglioso primato” di essere la più cementificata e inquinata in Italia ed in Europa, la propaganda di Zaia e le sue vanterie in giro per il mondo si fanno sulla pelle dei cittadini e dei territori.
NOI sappiamo perché questo è accaduto. La logica del profitto e della rendita hanno dominato in Veneto con la complicità di un ceto politico che ne è l’immediata espressione.Le logiche predatorie iscritte in un modello di sviluppo economico fondato sulla rapina delle risorse, sullo sfruttamento intensivo della natura e del lavoro, stanno presentando a questa regione un prezzo altissimo da pagare, un prezzo che pagheranno anche più salato le nuove e le prossime generazioni.

Esiste una sola possibile alternativa. Le decine di migliaia di giovani che hanno riempito le piazze delle nostre città lo hanno detto nei meravigliosi cortei che ne hanno riempito le strade: bisogna mettere al centro dell’agenda politica il rovesciamento del modello sociale ed economico dominante ponendo come obiettivo la salvaguardia del primo dei beni comuni, la terra in cui viviamo.
Nel Veneto questo è possibile solo con la sconfitta elettorale e politica di chi ci ha governato per troppi anni.
Costruiamo l’alternativa a partire dalle prossime elezioni europee e per le regionali del 2020.

Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente del PRC-Sinistra Europea, candidata della circoscrizione nord-est alle europee 2019 con La Sinistra.
Paolo Benvegnù, Segretario regionale Veneto del del PRC-Sinistra Europea
Gabriele Zanella, responsabile regionale ambiente del PRC-Sinistra Europea

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