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Fermare attività lavorative come in Cina, sacrosanti scioperi. ci vuole reddito di quarantena

Rifondazione Comunista chiede al governo di sospendere le attività in tutte le aziende e le fabbriche che non si considerino essenziali. E bisogna farlo su tutto il territorio nazionale se si vuole fermare il contagio. I cinesi lo hanno fatto.

La Costituzione garantisce il diritto alla salute e non si può fermare davanti ai cancelli delle fabbriche, dei call center, delle aziende. Anche nei grandi stabilimenti come SEVEL e Fincantieri non sono state finora garantite misure prevenzione e governo e regioni non hanno attivato controlli. Abbiamo messo sul nostro sito a disposizione un vademecum di tutela del lavoratore dal rischio biologico. Bene fanno lavoratori che cominciano a scioperare come nella logistica. Il contagio si combatte consentendo a lavoratrici e lavoratori di non essere involontari veicoli del contagio. Chiediamo di sospendere le attività non essenziali, garantire un reddito di quarantena ai lavoratori autonomi e alle partite IVA e ammortizzatori sociali straordinari anche per piccole imprese, sospensione delle scadenze fiscali, blocco dei mutui, dei distacchi dell’acqua e degli sfratti.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Antonello Patta, responsabile nazionale Lavoro

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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