Ambiente, In Evidenza

A 60 anni dal Vajont la politica non ha imparato nulla

Le tante dichiarazioni ufficiali contrastano palesemente con la realtà di una politica che ci ha riportato alla stessa situazione che generò quella enorme strage. 
La tragedia fu causata dalla gestione di una società privata proprietaria della diga che godeva di protezioni politiche e della copertura dei quotidiani a maggiore diffusione. La strage del Ponte Morandi a Genova non è stata causata dalla cattiva gestione di un’infrastruttura pubblica da parte di una società privata?
Dopo il Vajont fu nazionalizzato il settore energetico. Dagli anni ’90 abbiamo privatizzato e mandato in borsa praticamente tutto. Lo Stato e la politica da anni sono tornati al servizio del potere economico.
 
La tragedia del Vajont fu causata dalla sottovalutazione dei fattori di rischio. Oggi la Regione Veneto vuole realizzare la diga sul Vanoi nonostante i rischi evidenziati non solo da esperti, comunità locali, ambientalisti e dallo stesso consiglio provinciale che si è espresso contro il progetto.
Nonostante il cambiamento climatico e il moltiplicarsi di ‘eventi estremi’ si continua sulla strada della cementificazione selvaggia del territorio e delle grandi opere lasciando senza manutenzione e cura i territori per poi contare le vittime.
 
A 60 anni dal Vajont, bisogna tornare ai principi della giornalista partigiana e comunista Tina Merlin. A 60 anni bisogna ricordare che per gli opinionisti della grande stampa e per i politici di governo lei era una rompiscatole che conduceva una battaglia ideologica contro le aziende private.
Le stesse accuse che si usano oggi nei confronti di chi pone l’ambiente, la sicurezza, gli interessi collettivi al di sopra della logica del profitto.
 
Maurizio Acerbo, segretario nazionale 
Moira Fiorot, segretaria della federazione di Belluno 
Partito della Rifondazione Comunista

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