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Ieri a Roma con la Cgil per dire no al governo che spacca l’Italia

Il successo della manifestazione di ieri dimostra che nel paese è forte la richiesta di un’opposizione sociale al governo.

L’agenda Meloni e quella di Draghi vanno gettate nella pattumiera. Per affrontare i problemi del paese l’agenda giusta è la Costituzione.
Noi di Rifondazione Comunista e Unione Popolare oggi abbiamo partecipato alla grande manifestazione indetta dalla Cgil e da centinaia di associazioni perchè siamo da sempre convinte/i che la via maestra è quella dell’attuazione della Costituzione, purtroppo calpestata dall’attuale governo come da quelli che lo hanno preceduto.
Abbiamo deciso di manifestare nello spezzone dei comitati contro ogni autonomia differenziata con lo striscione ‘Diritti uguali per tutt* da nord a sud” per dire no al progetto del governo Meloni che spacca l’Italia e sottolineare il pericolo imminente di irreparabile fine dell’unità della Repubblica.
Oggi eravamo in piazza per chiedere il rispetto dell’articolo 11 e dire no alla guerra, all’invio di armi all’Ucraina, all’aumento delle spese militari, per dire no ai tagli della sanità pubblica, ai salari da fame, a un governo che fa gli interessi dei più ricchi e dei privilegiati, per rivendicare un salario minimo di 10 euro, la reintroduzione della scala mobile per adeguare salari e pensioni all’inflazione, più tasse per il 10% più ricco del paese per finanziare un piano per l’assunzione di 1 milioni di persone nel settore pubblico, per dire no a un governo di ecomostri e negazionisti climatici al servizio del capitalismo fossile e delle lobby di cementificatori e inquinatori. Abbiamo manifestato con la coscienza pulita di chi ha sempre manifestato contro i governi del PD che con le loro politiche antipopolari e guerrafondaie hanno consegnato l’Italia alla demagogia della destra.
Da antifasciste/i consideriamo pericoloso per la stessa democrazia e la convivenza civile questo governo reazionario, razzista e classista.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare

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