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Intervista a Ruffini: «Portiamo lavoro alla Zip»

Il mio programma: «Non lasciare indietro nessuno»

Daniela Ruffini è la sola candidato sindaco donna nella coalizione L’altra Padova una città in comune (Rifondazione e la civica Ambiente Salute Cultura). Si è chiesta perché?

«Perché gli altri partiti non hanno saputo valorizzare le candidature femminili. Conosco persone di sinistra, destra e centro che sono assolutamente capaci ma soffocate dalla gestione maschile».

Uno dei temi più vicini alla sua attività politica è il lavoro. Che ne pensa del futuro della zona industriale?

«Ho letto che l’assessore Piron si è innervosito per la scelta in solitaria da parte di Rossi del nuovo presidente della Zip. Più che delle scelte qui c’è bisogno di riprogettarne le funzioni. Altro che fonderla con l’interporto e farla diventare una srl. Qui bisogna riportare lavoro, ma quello buono, non quello del facchinaggio nei capannoni della logistica. Nel mio programma sul punto è chiaro, no alla privatizzazione della Zip, sì alla sua riqualificazione industriale»

Rossi dice che porterà 5mila posti di lavoro…

«Ma nei dieci anni da assessore perché non ci ha pensato?»

La sicurezza agita il dibattito politico ma le ultime due indagini hanno detto che ai padovani interessano di più l’occupazione e il sostegno ai più deboli. È una dicotomia?

«No. Ma bisogna capirsi. Quando chi sta bene sta sempre meglio e chi sta male sta sempre peggio aumenta il degrado. E un sindaco ha il dovere di diminuire le disuguaglianze sociali, costruendo in questo modo un ambiente cittadino più sicuro per tutti. Il mio motto è: non lasciare indietro nessuno»

Tutti sembrano aver dimenticato che lei è stata la protagonista della chiusura di via Anelli. Qualcuno invece dice che ora si è allargata in tutta la città..

«Guardi che lo spaccio in città è sempre esistito. Quello che abbiamo estirpato è il fenomeno per cui le mafie dello spaccio segregavano in quel ghetto intere famiglie. Per il resto occorre l’attenzione particolare delle forze dell’ordine».

L’offerta a sinistra è sempre più ampia. Ma quante sinistre ci sono in questa città?

«Vede, il centrosinistra a guida Pd ci ha escluso scientemente dalla coalizione perché ce n’è solo una, quella che si è opposta subito alla vendita delle case popolari, alla cementificazione, al Piano casa alla privatizzazione dell’acqua, alla fusione con Hera e ora a quella con BusItalia. L’altra ha una declinazione poco coerente».

Fonte: Il Gazzettino

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