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Privatizzazioni, a Padova e non solo.

In questi giorni siamo intervenuti sulla vendita di Aps Holding a Busitalia, operazione tentata in prima battuta dall’amministrazione di centrosinistra, bocciata in consiglio comunale anche con i voti della destra, sottolineando come l’attuale consiglio di amministrazione,  nominato dalla giunta Bitonci, stia marciando a passi spediti nella stessa direzione. A questa operazione si aggiunge quella della vendita, annunciata sempre dalla giunta di centrodestra, di una parte della quota azionaria detenute dal comune di padova nella società Acegas-Aps . Un’operazione che muove chiaramente in direzione dell’aumento del peso dei pacchetti azionari di banche società finanziarie, nella sostanza verso una piena privatizzazione della società.
Analoga operazione, in  corso a Bologna da parte della giunta Merola (PD), viene denunciata dal neoletto in consiglio regionale dell’Emilia Romagna Piergiovanni Alleva, eletto nella lista emanazione dei comitati Tsipras.

Il piano di svendita del patrimonio degli enti locali del Governo Renzi viaggia speditamente sulle gambe della sua maggioranza ma, anche di larga parte dell’opposizione. In questi stessi giorni è stato almeno ridimensionato il piano di vendita all’asta di una fetta consistente del patrimonio pubblico abitativo solo per la forte mobilitazione che si è realizzata in numerose città per le mobilitazioni organizzate da Unione Inquilini e da dal PRC. Questo piano di alienazioni aveva avuto il consenso bipartisan dei rappresentanti degli Enti locali. A Padova e provincia una parte delpatrimonio pubblico, di Ater e comuni è già stato messo in vendita, un’altra parte ancora più consistente viene sottratta con vari pretesti all’assegnazione per le graduatorie delle case popolari e l’emergenza abitativa aggravando la già disastrosa situazione.
Si tratta a ogni evidenza, lo sappiamo da molto tempo, di un disegno strategico che ha come obiettivo  la progressiva riduzione del pubblico per consentire ai privati, banche, finanziarie, società multinazionali, di mettere mano su un terreno molto fertile, denso di grandi opportunità per i profitti che si possono realizzare, sulle tasche dei cittadini, nel settore dei pubblici servizi.

Questo disegno non può essere affrontato e battuto pezzo per pezzo. Nel settore del trasporto pubblico, i lavoratori hanno già da tempo espresso, in forma maggioritaria la loro opposizione, alla cosidetta fusione con Busitalia. In questi anni a Padova ma, anche in provincia, c’è stata  una forte mobilitazione per il diritto alla casa con il blocco di centinaia di sfratti e costanti iniziative contro la vendita del patrimonio pubblico.
Per l’acqua pubblica tutti conosciamo gli esiti del Referendum e il valore della continuità dell’iniziativa che su questo terreno di lotta si è continuata ad esprimere.
E’ evidente che la capacità di unificare queste mobilitazioni, queste lotte, per costruire un quadro di iniziativa comune, è fondamentale per almeno pensare di poter contrastare a partire dal nostro territorio un disegno che si rappresenta ed è unico.

Paolo Benvegnù

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