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No alla privatizzazione del trasporto pubblico locale.

In questi mesi, abbiamo visto svilupparsi, in modo chiaro ed inequivocabile, i primi passaggi concreti della fusione minoritaria di Aps Holding con Bus Italia.

Come avevamo detto, si trattava di una operazione in perdita: sia per i cittadini padovani sia per i lavoratori dell’azienda.

I FATTI LO STANNO DIMOSTRANDO AMPIAMENTE

I cittadini padovani hanno visto la nuova amministrazione comunale chiudere corsie preferenziali e progettare nuovi parcheggi, fregandosene delle condizioni disastrose dell’ambiente cittadino.LA CITTÀ È INQUINATA OLTRE OGNI LIMITE DAL TRAFFICO, MA SINDACO E GIUNTA HANNO DECISO DI PRIVILEGIARE GLI INTERESSI DELLA LOBBY DEI COMMERCIANTI DEL CENTRO, A DISCAPITO DELLA SALUTE DEI CITTADINI.

Giorno dopo giorno, i lavoratori del trasporto pubblico locale comprendono che le rassicurazioni ricevute al tempo della fusione erano la foglia di fico dietro alla quale si nascondevano le burocrazie sindacali. Purtroppo i fatti concreti vanno in un’altra direzione e presto se ne vedranno i frutti negativi.

All’ordine del giorno non ci sono solo i tagli dei km percorsi (già di per sé una riduzione delle entrate), e la riduzione del servizio per i cittadini. Ora c’è anche la progressiva introduzione tra i lavoratori di subdole divisioni: tra i dipendenti provenienti da Aps Holding e quelli da Bus Italia. Ora anche da quelli dell’ultima arrivata: Trotta bus. NON CI VUOLE UN GENIO PER CAPIRE CHE QUESTA SITUAZIONE È UNA BASE OGGETTIVA DI DIVISIONE TRA I LAVORATORI SULLA QUALE SI INSERIRÀ AGEVOLMENTE IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE.

E’ chiaramente in atto una generale ristrutturazione del sistema TPL (Trasporto pubblico locale). La sua lenta e inesorabile privatizzazione con tutte le conseguenze che questo comporta sui diritti e condizioni di lavoro degli operatori, e sui servizi erogati al cittadino. Privatizzazione del sistema del trasporto pubblico e in generale dei servizi pubblici che è sostenuta, nei fatti, da tutte le forze politiche: di destra come di centro“sinistra”.

In molte città italiane il disagio dei lavoratori dei trasporti prende la forma della lotta, in qualche caso spontanea, ma anche spesso priva di continuità e di chiari obiettivi.

BISOGNA INVECE ORGANIZZARE LA RESISTENZA, IMPEDIRE CHE AVANZINO ULTERIORI PASSAGGI DELLA RISTRUTTURAZIONE DELL’AZIENDA SECONDO IL PROGETTO DI BUS ITALIA, DIFENDENDO ED UNENDO TRA LORO, IN MODO INTRANSIGENTE, L’INTERESSE DEI LAVORATORI ED I BISOGNI DEI CITTADINI UTENTI.

Rifondazione Comunista – Padova

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