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Contro la precarietà e lo sfruttamento per la riduzione dell’orario di lavoro e l’abrogazione della legge Fornero.

Le politiche dei governi che si sono succeduti nel nostro paese e  hanno pesantemente colpito i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici hanno anche prodotto un impoverimento generale del paese, di chi lavora e cerca un’occupazione, e favorito la concentrazione della ricchezza nelle mani  di una minoranza.

I ricchi sono diventati più ricchi, gli altri si sono tutti/e impoveriti.

E’ cresciuta la disoccupazione, la precarietà, milioni di giovani, scolarizzati,  sono senza lavoro o costretti ad accettare, in ogni campo di attività, paghe  da fame pur di intraprendere un qualche lavoro. In questa condizione, la destra alza la bandiera della guerra tra i poveri, usa razzismo e xenofobia per dividere i lavoratori e le lavoratrici. Dopo aver assistito silenti e favorito la delocalizzazione di una parte notevole dell’industria manifatturiera , una nostra proposta di legge per contrastarla, accompagnata da decine di migliaia di firme,  non è mai stata discussa nel Consiglio Regionale veneto, i fascio/leghisti che governano il veneto mobilitano a difesa dei confini l’opinione pubblica contro profughi e migranti che fuggono dalle guerre che sono stati i primi a sostenere. A Padova, la parola d’ordine, prima i padovani, ha coperto i tagli al sociale, la vendita delle case pubbliche, la riduzione del sostegno  alle fasce più deboli della popolazione, il totale disinteresse per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini/e, le proposte di nuove cementificazioni ( l’ospedale  a Padova EST  e il nuovo stadio a plebiscito), l’abbandono delle periferie .

Padova può e deve diventare una città viva e accogliente, una città che cresce a partire dalla sviluppo di politiche incentrate sulla cura delle sue periferie sociali ed urbane, attenta a sviluppare le grandi potenzialità del suo patrimonio di storia di cultura e tutte le opportunità di creare lavoro stabile e giustamente retribuito che un rinnovato e intelligente uso di tutte le risorse pubbliche, disponibili,  può generare.

A chi alza la bandiera della guerra tra i poveri, fa della discriminazione e del rifiuto dei diversi/e il cuore della sua propaganda  e della sua politica noi opponiamo l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi in molte fabbriche, nei magazzini della logistica, nel lavoro miserabile delle cooperative,  ha condiviso le lotte per la difesa e la dignità del lavoro.

Primo Maggio – Contro le guerre, la miseria  e lo sfruttamento – Lavoratori di tutto il mondo unitevi

Partito della Rifondazione Comunista.

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